Come gestire i conflitti aziendali: intervista all’esperto.

conflitti in azienda

Perché nascono i conflitti in aziende e quali sono gli strumenti giusti per risolverli?

Abbiamo rivolto alcune domande sulle dinamiche dei conflitti in azienda a Stefano Innocenti, Psicologo del Lavoro, che si occupa di formazione e selezione del personale, per capire le dinamiche dei conflitti in azienda e come facilitarne la risoluzione.

Esistono semplici regole per la gestione dei conflitti in azienda?

Sì. Forse più semplici di quanto si possa immaginare. Sono regole che si riconducono a un unico concetto: comunicare.

La semplificazione non deve sembrare banale; dentro il termine “comunicare” c’è molto, come:

  • la necessità di confronto, sulle inevitabili differenze;
  • la necessità per i leader di dare feedback ben strutturati: quindi riconoscere i meriti ma anche riprendere quando ci sono mancanze. Significa criticare con criterio, ovvero far notare i comportamenti non ritenuti opportuni per l’azienda, non criticare la persona.

La prevenzione dei conflitti diventa strategica per l’azienda. Perché se si accumulano tanti elementi d’attrito non detti e lasciar correre, questi tornano in altre forme e modalità. Alla fine, diventeranno come dei dossi, che renderanno difficile la collaborazione e incideranno sulla produttività.

Come fare allora per migliorare la comunicazione in azienda?

Mi vengono in mente due casi abbastanza ricorrenti.

1 – L’uso dell’email

Ogni azienda potrebbe formare i suoi collaboratori ad un miglior uso dell’email. Perché la maggioranza della comunicazione interna oggi avviene per posta elettronica, anche tra colleghi della stessa sala.

Ho sentito spesso dire “Ma io l’email al collega gliel’ho scritta”, senza preoccuparsi di un follow-up o di una scrittura concisa e chiara del testo.

Senza questi due elementi, un’email rischia o di non esser letta o di innescare un ping-pong di domande, risposte, incomprensioni, con tempi operativi che si allungano.

2 – Le riunioni

Credo si possa fare molto per ottimizzare la comunicazione nelle riunioni. Questo si traduce in un’ottimizzazione del tempo (buona parte del tempo previsto per una riunione va solitamente sprecato), una maggior chiarezza di obbiettivi e di ruoli.

Così, per la riunione aziendale, sarà utile condividere con i partecipanti un chiaro ordine del giorno, in anticipo, ed invitarli a riguardare sia i dati in discussione sia cosa è stato detto in precedenza. Questo eviterà lunghi “cappelli” introduttivi nella nuova riunione e una propensione ad attenersi agli obbiettivi dell’incontro.

Perché, in questi contesti, la divagazione è una possibile causa di attrito. Ed una miglior gestione del tempo creerà opportunità di incontri individuali chiarificatori. Ed eviterà anche incomprensioni e conflitti.

Grazie, Stefano. Buon lavoro e alla prossima.

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