Il Rapporto ANVUR 2023 sul sistema della formazione superiore e della ricerca, segna un punto a favore dell’Università Telematica. Sono infatti in aumento gli studenti degli Atenei Digitali che vengono ormai riconosciuti come istituzioni formative valide al pari degli atenei tradizionali.
Gli Atenei Digitali: i numeri della crescita di iscrizioni e immatricolazioni
Secondo il Rapporto ANVUR 2023, dell’aumento complessivo degli studenti universitari, nell’ultimo decennio, hanno beneficiato soprattutto gli Atenei Digitali. I dati del Rapporto mettono ben in evidenza l’aumento consistente delle immatricolazioni che hanno segnato un + 444%.
Nell’a.a. 2021/2022, poi, il numero di iscritti agli atenei digitali è notevolmente cresciuto rispetto all’anno accademico 2011/2012. Ed infatti, il numero di persone che ha scelto le università digitali, ha raggiunto 224 mila unità, ossia + 180 mila in 10 anni.
Attualmente l’11,5% degli studenti universitari è iscritto agli Atenei Telematici a fronte del 2,5% dell’a.a. 2011/2012.
Per quanto riguarda gli immatricolati, il numero è sicuramente cresciuto rispetto all’a.a. 2011/2012 passando da circa 4500 (pari a 1,6%) a quasi 25.000 immatricolazioni (7,5%).
Un dato interessante è inoltre fornito dalla provenienza geografica degli studenti che si immatricolano oggi agli Atenei Digitali. La maggioranza di questi studenti proviene dal Sud (28,8%), seguiti da studenti dell’area Nord – Ovest (23,5%, in crescita + 7,3% ), 19% di residenti al Centro (- 11% rispetto a 10 anni fa), 14,5% residenti nelle Isole, 13,1% residenti nell’area Nord – Est.
E, sempre con riferimento alle aree geografiche, sono gli studenti delle aree Nord – Ovest e Nord – Est ad aver segnato l’aumento più consistente di oltre il 600%.
L’offerta formativa
L’offerta formativa delle Università digitali è sostanzialmente raddoppiata dall’a.a. 2011/2012. E questo, secondo il Rapporto, è una delle ragioni della crescita del numero di iscritti / immatricolati.
Ad oggi, queste Università erogano il 31% dei corsi universitari ossia 149 corsi distribuiti in diverse aree formative.
Tra queste, prevale sicuramente l’offerta di corsi dell’area economico – giuridica e sociale (68 corsi), seguiti dall’area STEM ( 38 corsi), dall’area artistica, letteraria ed educativa (33 corsi) e infine dall’area sanitaria e agro – veterinaria (10 corsi afferenti alle discipline dello sport e delle scienze motorie).
La tipologia di iscritti degli Atenei Digitali
L’ampliamento dell’offerta formativa ha consentito a studenti lavoratori di intraprendere un percorso universitario online.
Nell’a.a. 2021/2022, un dato piuttosto interessante è anche quello relativo alla provenienza degli studenti. Infatti sono stati ben 101mila coloro che provenienti da una università tradizionale hanno scelto di proseguire con un percorso a distanza.
Le classi di età
Tra gli studenti delle Università tradizionali e quelle digitali, vi è infine una differenza nelle classi di età. L’80% degli iscritti alle Università tradizionali ha, infatti, meno di 26 anni. Il 57% degli iscritti agli Atenei digitali ha più di 28 anni e solo il 34% ha una età inferiore ai 26 anni.
I Master Universitari
Infine una nota in merito ai Master Universitari di I e II livello. L’offerta formativa degli Atenei Digitali è piuttosto rilevante tanto da rivestire, per l’a.a. 2021/2022, il 16% dei Master di I livello ed il 7% dei Master di II livello.
La partecipazione ai Master Universitari di I livello è particolarmente evidente nelle Università Telematiche tanto che gli iscritti sono il 44% del totale degli iscritti. Dato che si riduce solamente al 12%, per i Master di II livello.
In conclusione
Gli Atenei Digitali sono ormai una realtà nel panorama universitario italiano. I dati del Rapporto che confrontano un decennio di attività servono a capire meglio dove è arrivata e dove sta andando la formazione universitaria online.
Questa rappresenta una soluzione organizzativa importante per chi lavora e per chi ha impegni familiari tanto che sono sempre più numerosi coloro che avviano un percorso formativo sfruttando tutte le potenzialità di questa tipologia di formazione.
Non ci resta che aspettare il nuovo anno accademico per vedere la nuova offerta formativa e le nuove attività (e collaborazioni) che gli Atenei Digitali italiani metteranno in campo.
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