Per poter svolgere certe professioni o attività lavorative, il possesso di un attestato di partecipazione è requisito obbligatorio perché richiesto da leggi nazionali o regionali.
In alcuni casi, poi, l’attestato ha addirittura una “scadenza” ossia è valido fino ad una certa data. Passata la scadenza, l’attestato non è più valido ed è quindi necessario aggiornare la formazione frequentando un nuovo corso di aggiornamento.
Ma quali sono gli attestati di partecipazione obbligatori, chi può rilasciarli e quando sono veramente validi?
Gli attestati rilasciati dalle Regioni
Innanzitutto una precisazione: alcuni attestati possono essere rilasciati solo dalla Regione.
Ad esempio l’attestato professionale di Acconciatore (Addetto), di Addetto alla Assistenza di Base o l’attestato di Tecnico delle Apparecchiature Elettromedicali. In questi casi, il corso di formazione deve sempre essere organizzato da una Agenzia Formativa Accreditata presso la Regione.
Gli attestati rilasciati al termine di un corso formazione professionale regionale sono:
- Il certificato di qualifica professionale;
- La certificazione delle competenze;
- L’attestato di frequenza.
Vediamoli uno per uno.
1 – Il Certificato di Qualifica Professionale
La Qualifica Professionale è un “titolo” richiesto obbligatoriamente per svolgere alcune professioni come, ad esempio, l’Addetto alla Assistenza di Base o l’Animatore Sociale.
Per ogni figura professionale, è previsto un corso di formazione che va da 500 a 900 ore, con stage ed esame finale obbligatorio. Solo al superamento dell’esame finale, quindi, si avrà diritto all’attestato di qualifica professionale. Questa attestazione ha validità su tutto il territorio italiano ed anche a livello europeo.
L’Attestato di Qualifica professionale è valido per sempre, per cui non è obbligatorio l’aggiornamento periodico del corso di formazione professionale svolto.
2 – Il Certificato delle Competenze
Questo certificato viene rilasciato a seguito di frequenza ad un corso più breve rispetto alle qualifiche professionali, che prevede comunque lo stage e un esame finale obbligatorio.
Si parla quindi una “certificazione specifica” perché riguarda solo uno o più temi previsti da un corso di qualifica.
Con più certificazioni, è possibile acquisire la qualifica professionale.
Anche questo attestato non è soggetto a scadenza per cui non sono previsti corsi di aggiornamento per mantenere valida la certificazione ottenuta.
3 – L’Attestato di Frequenza
È il più conosciuto e serve proprio ad attestare la frequenza ad un corso di formazione. Anche se, in molti casi, per ottenerlo è obbligatorio anche un minimo di frequenza e spesso il superamento di un esame finale.
Questo è il caso, ad esempio, del corso per Addetto ai Servizi di Controllo (ASC). Per ottenere l’attestato finale, infatti, è necessario frequentare almeno il 90% delle ore di lezione e superare l’esame finale con la Commissione regionale.
Ma lo stesso discorso vale anche per i corsi di Sicurezza sul Lavoro. Anche per questi, infatti, è richiesta la partecipazione ad almeno il 90% delle ore di lezione e il superamento della prova di verifica finale.
La validità degli attestati
Abbiamo già spiegato che alcuni attestati hanno una validità limitata nel tempo. Spesso, infatti, esiste un obbligo di aggiornarsi entro un certo periodo, ad es. ogni 3 o ogni 5 anni. Due esempi: i corsi HACCP oppure la formazione in materia di sicurezza sul lavoro.
Questo significa che sarà necessario frequentare corsi di aggiornamento a seguito dei quali si potranno ottenere nuovi attestati di partecipazione.
Ovviamente l’aggiornamento della formazione non va inteso solo come un obbligo normativo. E’ un momento di crescita professionale perché consente di migliorarsi, di confrontarsi con altre esperienze e rimanere sempre al passo con i tempi.
Quindi spetta al singolo capire l’importanza di partecipare, in modo continuo e senza obblighi, ad eventi e momenti di formazione professionale.
