Comunicare efficacemente significa comprendersi reciprocamente e totalmente. É una frase che, nella realtà, non è poi così scontata.
Le scienze della comunicazione hanno infatti dimostrato che durante la comunicazione, le persone hanno la tendenza a selezionare solo gli elementi che sono per loro più interessanti. Ma, soprattutto, ricordano circa un quarto di tutto ciò che viene detto.
In altre parole, il 75% del contenuto di una comunicazione viene perso o “reinterpretato” in base a fattori soggettivi.
Questo dato ci dà l’idea di quanto sia difficile comunicare ossia avere una vera comprensione reciproca tra 2 o più interlocutori.
La ragione è dovuta sia alla memoria (a breve termine) ed ai suoi limiti di contenuto e di tempo sia alla cognizione e alle sue unità di pensiero o schemi cognitivi.
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La comunicazione efficace: partiamo dalle mappe mentali
Alcuni studiosi chiamano questi schemi mappe mentali ossia rappresentazioni soggettive, parziali e selettive della realtà. Ogni individuo crea nella propria mente la rappresentazione degli eventi della vita quotidiana.
Per questa ragione, ogni persona che interagisce in una comunicazione o assiste ad un evento di vita reale crea mappe mentali diverse.
Quando si comunica, infatti, i messaggi vengono rielaborati dall’interlocutore attraverso un processo che fa prevalere alcune informazioni su altre. Questo porta ad un significato del messaggio del tutto personale e soggettivo perché basato unicamente sulla mappa mentale dell’interlocutore e del suo modo di vedere il mondo.
Se manca una corretta gestione della comunicazione è facile che sorgano conflitti sempre più marcati. E’ pertanto importante sapere come prevenire le incomprensioni, le tensioni o le piccole divergenze.
2 punti fondamentali che rendono la comunicazione efficace
1 – L’ascolto attivo
Ascoltare in modo attivo significa saper ricostruire il vero significato del messaggio dell’interlocutore. E questo è possibile solo con il giusto atteggiamento ma anche attraverso le domande, le richieste di spiegazione ed i chiarimenti.
Quindi con il dialogo attivo c’è volontà di comprendere il messaggio nel rispetto dell’altro e del suo modo di porsi e proporsi.
Il silenzio, infatti, non aiuta la comunicazione perché viene solitamente interpretato sulla base delle ‘mappe mentali’ (le interpretazioni) e non su ciò che veramente l’altro intendeva dire.
Saper ascoltare quindi vuol dire:
- Interagire, ossia ascoltare facendo domande; ma anche invitare e incoraggiare l’altro a parlare e fare riepiloghi.
- Dare Feedback: ossia dare segnali da cui l’interlocutore può capire che siamo attenti e interessati a ciò che dice.
- Mettersi dal punto di vista dell’altro in modo da capire il suo modo di vedere e pensare.
- Riformulare, ossia restituire all’altro, con parole diverse, il suo stesso messaggio.
2 – Gestire la comunicazione
Saper comunicare vuol dire adattarsi all’atteggiamento dell’interlocutore, al suo modo di parlare, ai suoi tempi, al suo tono e al suo volume di voce.
Un buon comunicatore deve pertanto:
- Essere flessibile. Ogni persona è diversa dall’altra e un buon comunicatore deve capire chi ha davanti;
- Usare un linguaggio comprensibile perché i linguaggi NON comprensibili allontanano l’interlocutore;
- Capire quali sono i canali sensoriali dell’interlocutore: visivi, uditivi o cenestetici;
- Richiedere feedback, attraverso domande quali “Mi sono spiegato bene”, “è chiaro quello che ho detto?”, “sto andando troppo veloce?”;
- Usare mezzi visivi. Per comunicare meglio è più utile far vedere le cose piuttosto che parlare delle cose;
- Essere assertivo, ossia saper riconoscere le proprie emozioni, i propri bisogni ed i propri valori;
- Parlare al positivo.
Saper gestire la comunicazione quindi significa saper gestire i conflitti che possono sorgere nei rapporti interpersonali. Conoscendo le regole del dialogo e dell’ascolto si evita di cadere su ostacoli, incomprensioni o tensioni. E si ottengono, ovviamente, ottimi risultati sia nel lavoro che nelle relazioni interpersonali.
Come migliorare la comunicazione
Si può imparare a comunicare bene? Se sì, in che modo?
Per migliorare le capacità comunicative e il dialogo, è necessario che quanto abbiamo indicato nei punti precedenti diventi realtà. E si può imparare a farlo attraverso le tecniche e gli strumenti della comunicazione.
Un esempio di strumento molto utile sono i percorsi guidati, con i quali è possibile acquisire le tecniche che stanno alla base di una comunicazione efficace. Ovviamente sono da preferire i corsi individuali perché progettati sulle esigenze o della singola persona o del singolo team.
Il miglioramento nel modo di comunicare di un intero team riesce infatti a generare benefici non solo nelle relazioni personali ma anche nel raggiungimento degli obbiettivi aziendali. Eliminare le “frizioni” e gli scontri verbali, ovviamente rasserena l’ambiente e predispone verso i risultati collettivi.